Nel presente articolo si riporta una rassegna dei dati emersi dall’autorevole Reparto Medmal di Marsh sull’andamento del rischio da medical malpratice nella sanità italiana pubblica e privata[1]. Si tratta della decima edizione di questo studio, effettuato su campione di 60 strutture sanitarie distribuite sul territorio nazionale e suddivise in quattro macrocategorie:
- Presidi di I livello, ove si erano assistenza sanitaria di base e servizi territoriali
- Aziende Ospedaliere di II livello: eroganti assistenza sanitaria per la gestione di pazienti complessi
- Aziende Ospedaliere Universitarie: dotate di servizi sanitari, ricerca e attività accademiche
- Ospedali specializzati: strutture a singole specialità o con specialità prevalente
I premi diretti del portafoglio italiano sono stati pari a 34.299 milioni e la distribuzione % dei principali rami di danni fa emergere il ruolo preponderante delle tematiche di interesse medico-legale: ramo auto 47,7%, infortuni e malattia 18,4%.
I volumi del campione sono esplicitati nella seguente tabella.
Gli eventi compresi nel campione zono invece riportati nella seguente tabella
Analizzando i dati relativi alla distribuzione percentuale delle tipologie di evento denunciato è possibile evincere come i sinistri più frequenti siano quelli connessi con l’attività chirurgica (35,9%), seguiti da errori diagnostici (18,5%), dalle cadute accidentali (9,9%) e da errori terapeutici (9,3%).
Rispetto al report precedente le infezioni sono aumentate di un punto percentuale, raggiungendo il 6,8% dei sinistri totali.
Per completezza si riporta di seguito la figura tratta dal report Marsh in cui si esplicitano, con le relative quote percentuali, le varie tipologie di sinistri riscontrati nel campione.
Di grande interesse medico-legale risulta inoltre il dato relativo alla distribuzione percentuale della tipologia di procedimento: stragiudiziale, giudiziale (civile/penale) e con mediazione, conciliazione o ADR (Alternative Dispute Resolution). Di seguito la figura.
Ulteriormente rilevante è la distribuzione percentuale delle unità operative soggette a sinistro.
Quelli maggiormente interessati sono risultati i reparti ortopedici (15,6% dei casi), seguiti dalla Chirurgia Generale (13%), dal Pronto Soccorso (11,8%) e della Ostetricia/Ginecologia (11,1%).
Da rilevare come queste 4 strutture rappresentino da sole circa la metà del campione (51,5%).
Gli altri reparti interessati da rilevante numero di sinistri sono quelli di Anestesia e Rianimazione (4,4%), la Neurochirurgia (3,6%), l’Oculistica (2,6%), la Otorinolaringoiatria (2,5%), la Medicina Generale (2,3%) e l’Urologia (2%).
Per quanto riguarda le tempistiche di denuncia e chiusura dei sinistri, nel report vi sono due figure di interesse.
Risulta in particolare che circa il 50% degli eventi è denunciato entro un anno, raggiungendo quasi l’80% in tre anni.
Poco meno di 1/3 delle pratiche vengono chiuse entro un anno, il 63% entro due anni e oltre il 90% entro cinque anni.
Nel report Marsh sono inoltre indicati i costi dei sinistri, come da tabella seguente.
Con analisi relativa agli anni di denuncia (2011- 2017), nel report vien esplicitata la percentuale dei macrosinistri con importi superiori a € 250.000, € 500.000 e € 1.000.000
Rilevante è osservare come il 18,1% dei sinistri (nella media relativa al periodo di denuncia 2011 – 2017), certamente una quota significativa, sia liquidato con importo superiore a 250.000 €.
Per quanto attiene ai sinistri top claims, ovverosia quelli superiori a 500.000 €, di seguito è riportato il numero di casi con la relativa distribuzione percentuale.
Tali sinistri – come da figura seguente – sono prevalentemente errori chirurgici (24,5%), errori diagnostici (21,6%), errori da parto (19,7%), errori terapeutici (11,8%), infezioni (7,1%).
Un argomento di assoluto rilievo – dunque trattato a sè nel report – è quello riguardante le infezioni nosocomiali.
Questo è l’andamento dei sinistri da infezione per anno di denuncia, con linea di tendenza espressiva di un progressivo incremento.
I reparti maggiormente interessati da infezione sono quelli di Ortopedia (23,8%), seguiti dalla Chirurgia Generale (20,2%), Cardiochirurgia (8,8%), Neurochirurgia (6,6%), Ostetricia e Ginecologia (6,4%). Di seguito la figura esplicativa.
Si apprezza chiaramente come la distribuzione percentuale dei sinistri da infezione riguardi prevalentemente l’area chirurgica (69,7%).
Si può quindi concludere osservando come il report Marsh esprima – con ormai consolidata autorevolezza scientifica e statistica – dati assolutamente rilevanti sul fenomeno Medmal.
Su tutti si ricordano il costo totale (somma di liquidazioni e riserve) superiore al miliardo di euro e le Unità Operative maggiormente soggette a sinistri: Ortopedia, Chirurgia Generale, Pronto Soccorso, Ostetricia e Ginecologia, da sole interessate da circa la metà degli eventi totali.
[1] Marsh, Reporto MedMal, 2019