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I – INTRODUZIONE:

La pandemia da Sars Cov-2 è ancora in corso e ogni considerazione sui potenziali
effetti a lungo termine del virus è ovviamente ancora limitata da conoscenze ancora
non completamente esaustive. In questa sede si affrontano brevemente, sulla base di letteratura scientifica, i seguenti effetti:

  • DANNO RESPIRATORIO
  • DANNO CARDIACO
  • DANNO RENALE
  • DANNO NEUROPSICHICO

II – DISTRETTI INTERESSATI:
DANNO RESPIRATORIO


Nei pazienti COVID-19 la più grave problematica che può riguardare l’apparato
respiratorio
è la Sindrome da Distress Respiratorio Acuto (ARDS); si tratta di una
condizione patologica tale da richiedere a volte il ricovero in terapia intensiva e la
ventilazione meccanica. Coloro che la sviluppano possono manifestare, quale postumi
permanenti, ridotta tolleranza agli sforzi, dispnea e tosse1.


Le indagini radiologiche, quali ad esempio la Tomografia Computerizzata ad Alta
Risoluzione (HRCT)
hanno un valore diagnostico a volte limitato per quantificare
l’entità del danno; si ritiene infatti che la compromissione funzionale sia
probabilmente di natura neuromuscolare, piuttosto che dovuta a cambiamenti
strutturali dei polmoni2 .


1. https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/long-term-effects.html 1
2.https://doi.org/10.1378/chest.12-0685 2

Il test del cammino in 6 minuti, che che permette di valutare la capacità funzionale
residua di un paziente, è un buon metodo di misurazione della tolleranza allo sforzo, in
particolare quando si devono stabilire gli effetti a lungo termine della ARDS. Al
termine del test sono rilevate la frequenza cardiaca, la saturazione dell’emoglobina, il
grado di dispnea e la distanza totale percorsa durante i sei minuti calcolati. I valori
ottenuti tengono ovviamente conto di sesso, età , altezza e peso .

Dagli studi è emerso3 come il test del cammino fornisca risultati attendibili nel rilevare la disfunzione, anche
quando la spirometria è nella norma e l’HRCT non evidenzia risultati significativi.4

Si segnala inoltre che i miglioramenti più evidenti e significativi sono ipotizzabili entro
il primo anno successivo al ricovero ospedaliero, dunque le eventuali problematiche
residue potranno essere inquadrate quali postumi ormai permanenti.


3.https://www.thecardiologyadvisor.com/home/decision-support-in-medicine/cardiology/the-6-minute-walk-
test/

4.Years after Acute Respiratory Distress Syndrome New England J. Med. 364(14) p. 1293-1304.
https://science.sciencemag.org/content/370/6515/408

DANNO CARDIACO
Nella rivista Science sono autorevolmente illustrate le potenziali conseguenze cardiache ascrivibili a COVID-195.
Una caratteristica del SARS-CoV-2 è la possibilità di sviluppare miocardite, aritmie e
insufficienza cardiaca acuta o protratta nel tempo. Le complicanze cardiache non sono
presenti solamente in pazienti con comorbidità , sono infatti state riscontrate anche in
soggetti giovani e sani. Da rilevare inoltre come tali complicanze si siano presentate anche in pazienti che
hanno manifestato sintomi lievi durante la fase acuta dell’infezione; pare quindi che la
gravità dell’infezione non sia un chiaro indicatore del potenziale coinvolgimento
cardiaco.

5.Herridge, M., Tansey, C., Matte, A., Tomlinson,G., Diaz- Granados, N., Cooper, A. et al (2011) Functional disability
years after Acute Respiratory Distress Syndrome New England J. Med. 364(14) p. 1293-1304.
https://science.sciencemag.org/content/370/6515/408


DANNO RENALE

Il Danno Renale Acuto è una complicazione relativamente comune dei pazienti
COVID-19 ospedalizzati ed è correlata a un alto rischio di mortalità . Una rilevante
quota di persone, dopo la guarigione dal danno acuto, presenta un rischio maggiore –
rispetto alla popolazione generale – di sviluppare una malattia renale cronica.
Elementi prognostici sfavorevoli per lo sviluppo del danno renale acuto includono l’età
avanzata, la presenza di comorbidità e la necessità di ventilazione meccanica6 .
Si segnala inoltre come circa un terzo dei pazienti sopravvissuti al danno renale acuto e
sottoposti a dialisi, continui il trattamento anche dopo la dimissione7 .

6.https://www.medscape.com/viewarticle/938317_print
7.https://www.medscape.com/viewarticle/938317_print


DANNO NEUROPSICHICO
Da parte dei CDC (Centers for Disease Control and Prevention) negli Stati Uniti è stato
rilevato che diversi disturbi cognitivi e mentali potrebbero essere inquadrati come
effetti a lungo termine del COVID-198.
Sono stati descritti in letteratura: deficit di attenzione e memoria, riduzione delle
capacità di elaborazione e delle funzioni esecutive più complesse.
Attraverso il processo di analisi di sinistri in ambito assicurativo privato , è stato9
possibile rilevare da assicurati o dai loro familiari:
• Difficoltà nel ricordare gli appuntamenti
• Ridotta capacità di eseguire attività quotidiane come la spesa (ad esempio:
dimenticare cosa comprare una volta in negozio)
• Conformità al regime terapeutico (ad esempio: non essere sicuri di aver assunto
il farmaco)
• Difficoltà nel ricordare e seguire le indicazioni

Uno studio pubblicato sull’autorevole Lancet Psychiatry ha evidenziato nei pazienti
adulti un raddoppio del rischio di sviluppare disturbi psichiatrici post COVID-19 . Si10
precisa che lo studio ha considerato come “diagnosi” qualsiasi momento tra 14 e 90
giorni dopo una diagnosi COVID-19.

8.https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/long-term-effects.html

9. M. Kotze – Vice President, Global Head of Claims – RGA, Global claims views: after the storm, long-term health 9
consequences of Covid -19; Feb 2021.

10.https://www.thelancet.com/journals/lanpsy/article/PIIS2215-0366(20)30462-4/fulltext

IV – CONCLUSIONI:
Queste brevi note, certamente non esaustive nell’inquadrare gli effetti a lungo termine
dell’infezione da Sars CoV-2, hanno la sola finalità di evidenziare grazie alla letteratura
scientifica la possibilità che i pazienti possano riportare postumi permanenti a livello
non solo respiratorio, ma anche cardiaco, renale, neuropsichico.
Il compito del medico-legale sarà quindi quello di valutare – con ausilio di opportuna
documentazione clinica – la sussistenza di eventuali danni permanenti ascrivibili, con
valida criteriologia, all’infezione da Sars CoV-2.

Di Niccolo Maria Sposimo

Laureato in medicina e chirurgia presso l'Università di Firenze con massimo dei voti e lode. Specializzato in medicina legale presso l'Università di Pisa con massimo dei voti e lode. Medico legale fiduciario per gruppo Allianz SpA e Sara Assicurazioni. Consulente medico regionale Patronato INAS-CISL Toscana. Medico di direzione di IML - Istituto Medico Legale