Articolo dell’avvocato Ivana Consolo

I. QUANTO COSTA IL CONTENZIOSO FRA PAZIENTE E MEDICO?


Non si può non concludere una “mini guida” sulla malasanità senza fare riferimento all’aspetto economico.


E’ ovvio che chiunque sia vittima di errore medico abbia infinite ragioni per voler avviare un’azione penale o civile ai danni del Medico o della Struttura Ospedaliera. Ma sappiamo che una causa, civile o penale che sia, ha dei costi ben precisi e spesso alquanto onerosi.


Prima di entrare nello specifico dei costi da sostenere, è bene informare il cittadino di uno straordinario strumento messo a sua disposizione: il patrocinio a spese dello Stato.


Difatti, in presenza di situazioni economiche personali/familiari non particolarmente floride, la legge italiana prevede la possibilità di accedere alla giustizia senza doverne sostenere i costi.

Se il reddito complessivo familiare non supera la soglia di Euro 11.746,68 (in sede penale, tale importo è aumentabile di ulteriori Euro 1.032,91 per ogni soggetto familiare convivente), è possibile che ogni spesa processuale, compreso il compenso dell’Avvocato, venga interamente pagata dallo Stato. Per accedere al beneficio (ovviamente in presenza dei requisiti) occorre fare domanda presso il COA (Consiglio Ordine Avvocati) cui appartiene il legale a cui ci si rivolge, che a sua volta deve risultare iscritto nelle liste dei procuratori che possono patrocinare a spese dello Stato.


Se invece il cittadino non può accedere allo straordinario beneficio sin qui brevemente illustrato, allora dovrà fare bene i suoi conti.
Difatti, agire per la condanna del Medico o della Struttura Sanitaria, o chiedere un risarcimento per morte o lesione personale derivanti da errore medico, significa “mettere in gioco” interessi di notevole rilievo e valore.


Molti Avvocati concordano con il cliente di non percepire alcun acconto, attendendo l’esito favorevole del procedimento per poi chiedere una percentuale sul risarcimento che il proprio assistito andrà ad ottenere.

Ma ovviamente, le spese vive (notifiche, copie, marche da bollo) spesso alquanto ingenti, dovranno essere comunque anticipate dal cliente.


In sede civile, occorre considerare sia i costi di mediazione, sia gli oneri della causa vera e propria; ma soprattutto, occorre sapere che, spese introduttive del giudizio ed onorari del legale, sono calcolati in base al cosiddetto valore della controversia.

Il valore della controversia viene praticamente individuato da chi avvia la causa; difatti, trattandosi di un procedimento che mira ad ottenere un risarcimento, sarà proprio il danneggiato a formulare una quantificazione del danno che ritiene di aver subito.

Tale quantificazione sarà determinante ai fini dell’importo delle marche da bollo che si dovranno versare per l’avvio della causa, sarà un dato importante ai fini del calcolo dei costi della mediazione (spese iniziali e compenso del Mediatore), sarà infine elemento essenziale per la quantificazione dell’onorario dell’Avvocato.


Ecco perché non è possibile, in questa sede, dire al cittadino quanto costa esattamente una causa per malasanità; è chiaro che trattasi di un costo variabile di caso in caso.


Si può tuttavia offrire un riferimento medio: un ATP avrà sicuramente costi più contenuti rispetto ad un ordinario giudizio di cognizione (orientativamente compresi tra i 3.000 e gli 8.000 Euro). Per un giudizio di cognizione piena, si può invece arrivare fino a 5 anni di durata media della causa e fino a 20.000 Euro di costi.


Certo, l’esito favorevole del giudizio ripaga totalmente il cittadino di ogni spesa e sacrificio; ma è bene sapere che possono passare anni prima di arrivare ad ottenere giustizia. Appare altresì necessario mettere in dovuto conto la possibilità che l’esito non sia favorevole, con la conseguenza di dover subire anche la condanna alle spese.

Ciò significherebbe, dal punto di vista di chi si ritiene realmente danneggiato (indipendentemente dalle valutazi oni finali dei Giudici), aggiungere danno al danno, con l’inevitabile perdita di fiducia del cittadino nella giustizia.

In conclusione, prima di determinarsi ad avviare un procedimento dall’oggetto così delicato e rilevante, occorre fare ogni minima valutazione, disporre di ogni valido strumento di argomentazione e difesa, essere oggettivamente certi di poter affrontare la causa.

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