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La perizia medico legale e la consulenza tecnica di parte sono rimborsabili?
La legge e la giurisprudenza indicano come la prestazione del medico legale sia sempre un importo totalmente risarcibile da parte della Compagnia debitrice in ambito civilistico.
Nel campo dell’infortunistica stradale, l’assistito dovrebbe essere informato dalla stessa assicurazione debitrice, che in caso di “risarcimento diretto” la perizia medico legale di parte prodotta dall’assistito, rientra tra le spese risarcibili ai sensi dell’art 9 sub 1 del DPR 254/06 (Codice delle assicurazioni private).
Anche nei casi che non rientrano nel “risarcimento diretto”, la giurisprudenza ha più volte ribadito la rimborsabilità delle spese per il consulente medico legale, sia in ambito stragiudiziale che in quello giudiziale.
Va, quindi, affermato il principio che nella speciale procedura di risarcimento del danno, il danneggiato ha diritto ad ottenere il rimborso delle spese legali e della consulenza tecnica di parte.
Peraltro, la Corte Suprema ha stabilito che anche le spese legali, sostenute prima del giudizio, nel tentativo di raggiungere una soluzione stragiudiziale della controversia, devono essere risarcite al danneggiato, nonostante l’apparente divieto dettato dall’art. 9, comma 2, del d.P.R. 18 luglio 2006, n.254, perché esse sono una componente del danno emergente, quindi da liquidare quali spese vive.
Secondo l’orientamento disatteso, il rimborso delle spese stragiudiziali, o meglio dell’attività legale esperita prima dell’instaurazione del giudizio, va trattato unitariamente a quello delle spese giudiziali, con il conseguente onere dell’avvocato di chiedere e dettagliare, nella nota spesa depositata in causa, anche l’attività stragiudiziale, quantificata secondo le tariffe o i parametri forensi.
Le spese legali sostenute in fase stragiudiziale non sono rimborsabili, solo se ritenute superflue ai fini di una più pronta definizione del contenzioso, non avendo avuto in concreto utilità per evitare il giudizio o per assicurare una tutela più rapida.
Dunque, in conclusione, possiamo dire che la spesa per la consulenza tecnica di parte svoltasi nel corso del processo sono parificate, nel loro trattamento, alle spese legali, sia giudiziali che stragiudiziali sul presupposto che la CTP sia un’allegazione della parte, come un atto giudiziario, e non un elemento di prova. Tali spese sono quindi rimborsabili, con richiesta contenuta nella nota spesa, che il difensore può depositare fino al passaggio in decisione della causa.
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